mercoledì 20 novembre 2013

Sardegna: verso lutto nazionale - Sarà proclamato dal Cdm.

Sono iniziati con l'arrivo delle sei bare, due bianche, del piccolo Enrico di 3 anni e di Morgana di 2, i funerali al Geopalace di Olbia. La bara di Francesco Mazzoccu, il papà travolto dalle acqua del ciclone Cleopatra, è stata portata a braccio dai suoi compagni di kick-boxing. Centinaia le persone arrivate per rendere omaggio alle salme, in un'atmosfera di grande commozione.

Ai funerali ha partecipato anche il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge in rappresentanza del governo.

"La mano dell'uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato, le sue leggi e i suoi ritmi. Far tesoro della storia che gli eventi ci stanno consegnando" ha detto il vescovo di Tempio Ampurias, mons. Giovanni Sanguineti, durante l'omelia.

''Il territorio e' in ginocchio, tante, troppe famiglie piangono i loro morti. Riprendiamoci il nostro futuro. Rimbocchiamoci le maniche. Basta con le divisioni", ha aggiunto. "Aiutiamoci reciprocamente a rialzarci e a ricostruire il nostro futuro. Ripartiamo insieme, senza lasciare solo nessuno. Con carità, solidarietà, in modo equilibrato", ha detto ancora Sanguineti. Parlando delle morti dei piccoli Enrico e Morgana, le ha indicate come "il frutto più amaro e cocente" del disastro che si è abbattuto sulla Sardegna.

A rischio potabilità acqua - Venti depuratori devastati e sei potabilizzatori fuori uso in tutta l'isola. Sono gli effetti del ciclone Cleopatra che rischiano di trasformarsi in un'immensa catastrofe ambientale. Lo denuncia Abbanoa, gestore unico del servizio idrico integrato in Sardegna

Prosegue senza sosta, a Olbia, il lavoro dei soccorritori, nel tentativo di restituire fiducia alla popolazione. Si aiuta la gente a sgomberare le case ed a svuotare le cantine. In tutto sono 150 i volontari attivi in città, mentre i giovani delle scuole si sono disseminati in giro tra le zone più colpite, per portare il loro aiuto. Inoltre è stato individuato un centro di stoccaggio per il deposito del mobilio e degli elettrodomestici messi fuori uso dagli allagamenti, che sono stati riversati in strada, ed è stato attivato un servizio di rimozione dei cumuli, con l'intento di cercare di tornare al più presto possibile alla normalità.

Sulla Sardegna la pioggia non si ferma. La Protezione civile regionale ha emesso una nuova allerta meteo nell'isola per le prossime 24-36 ore. Si prevede il livello di moderata criticità per rischio idrogeologico nell'Iglesiente, Campidano, Logudoro, Gallura, e nei bacini Flumendosa Flumineddu, Montevecchio Pischilappiu e Tirso. Si prevedono precipitazioni a carattere di rovescio o temporale, anche di forte intensità, e raffiche di vento.

Numero sfollati cala a 747 - La tregua concessa dal maltempo sta facendo tornare lentamente alla normalità le varie zone della Sardegna colpite dal nubifragio, anche se una nuova allerta meteo per le prossime 24-36 ore mantiene alta l'attenzione. Lo confermano gli ultimi aggiornamenti forniti dalla Protezione civile regionale sulle persone evacuate che sono in netta diminuzione. Attualmente gli sfollati, infatti, sono 747, di cui 270 alloggiati nei vari centri di accoglienza creati in palestre, scuole, parrocchie e strutture alberghiere. Sono, invece, scese a 477 le persone che hanno trovato rifugio a casa di amici, parenti o conoscenti. Al bilancio manca il dato degli sfollati della zona che ha visto il maggior numero di morti, Olbia, ma anche nella città gallurese, assicura la Protezione civile, il trend è in costante diminuzione. Continuano, intanto, gli interventi di messa in sicurezza della zone flagellate dal nubifragio, in particolare nell'oristanese - a Uras, Terralba, Laconi, Palmas Arborea -, nel nuorese e in Gallura.

L.Stabilità: fino 200 milioni a ricostruzione Sardegna - Possono arrivare complessivamente a 200 milioni le risorse stanziate per la ricostruzione dopo l'alluvione in Sardegna. Un emendamento dei relatori alla legge di stabilità prevede 30 milioni per l'emergenza, aggiuntivi rispetto ai 25 milioni stanziati ieri dal Cipe, con un massimo di altri 150 milioni da parte dell'Anas per strade e ponti. Per la ricostruzione e la ripresa economica delle zone colpite, l'emendamento prevede l'utilizzo delle risorse non impegnate giacenti sulla contabilità speciale intestate al Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico. La proposta dei relatori non quantifica le risorse che, secondo fonti del Tesoro, ammontano però a 30 milioni di euro. Per ripristinare la viabilità interrotta o danneggiata, inoltre, l'Anas potrà intervenire su ponti e strade anche non di competenza statale ma provinciale, con fondi già previsti nella legge di stabilità e che ammontano ad un massimo di 150 milioni di euro. A queste risorse si aggiungono quelle per 25 milioni che il cdm di ieri ha disposto come escluse dal patto di stabilità interno.

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