mercoledì 11 dicembre 2013

Il "nuovo" fenomeno di emigrazione

Una delle conseguenze più tristi della crisi economica che attraversiamo, è che sempre più italiani lasciano l'Italia, per andare a vivere altrove. 

Per la prima volta in Italia sono più quelli che emigrano che quelli che giungono nel Paese. 

Si scappa all'estero perché "qui non c'è lavoro". Su un campione di cento individui, più della metà il 51,4%, parla della "possibilità concreta di trovare un lavoro". Se ci si riferisce a scatti di carriera o alternative professionali, la percentuale cresce fino al 67,9%. Una minoranza del 5,3% è alla ricerca attiva di un contratto. Nella maggioranza di chi ha già trovato un impiego (72%), il 57,1% lavora per aziende o organismi internazionali e il 5,7% è assunto nella sede "international" di società italiane e/o con sede fiscale in patria. Crescono i liberi professionisti: il 9,2% degli intervistati, quasi uno su dieci, lavora in proprio o dirige un progetto imprenditoriale. Sempre che non la crei dal nulla, come nel caso delle centinaia di start up nate in Italia e volate tra Londra, Asia e California a caccia di regimi fiscali meno stringenti e/o incentivi alla ricerca.

Esiste quindi un preoccupante fenomeno di “fuga di cervelli”, di perdita e trasferimento di “know-how”, di perdita di eccellenze italiane sia intese come individualità talentuose, innovative, competenti, sia come realtà imprenditoriali ad alto valore intrinseco per ciò che concerne tecnologia, innovazione, qualità del prodotto o del servizio offerto.

L’obiettivo è cercare di non far scappare all’estero le nostre eccellenze. Di trovare una maniera, insomma, per aiutare le nuove generazioni a esprimere le proprie qualità, le proprie competenze, valori da sempre riconosciuti ed apprezzati nel mondo.

Questo è uno degli obiettivi che occorre perseguire attraverso attività di tutela, valorizzazione, affiancamento ed aiuto alla crescita e all’affermazione di nuove realtà produttive. 

Nel contempo essere vicini a coloro che per un qualunque motivo non risiedono più nel loro Paese natio, ma che conservano intatto, ed anzi rafforzato, il loro senso di appartenenza ad una Nazione di nobili Tradizioni, Cultura, Arte, Bellezze Naturali, Storia, una Nazione che ha dato i natali a decine e decine di menti eccelse che hanno saputo dare un contributo decisivo allo sviluppo e alla crescita dell’intera Umanità.

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