L’attuale stato di crisi economica che ha pesanti
ripercussioni sociali, è figlio di un sistema che non ha posto più al centro di
se stesso l’uomo, il benessere collettivo, ma il mercato e le sue illusorie
regole auto-deterministiche.
Un sistema che ha provocato via via l’accentramento della
maggior parte della ricchezza nelle mani
di un ristretto numero di persone, un’oligarchia economica, un impoverimento
progressivo della borghesia, di quel ceto medio che ne assicurava la sua stessa
esistenza attraverso quello che è uno dei suoi pilastri fondamentali : il
consumo, quello stesso consumo che ora, col suo continuo trend discendente, ne
mina le basi.
Il continuo impoverimento del ceto medio che va a
incrementare la massa anch’essa crescente dei poveri, ha ormai generato un
sistema pseudo-feudale che ci riporta socialmente indietro di centinaia di
anni.
E’ stato un sistema che ha permesso alla Finanza, grazie ai
suoi subdoli strumenti, di produrre ricchezza dieci volte superiore a quella
dell’economia reale, un sistema che ha prodotto illusorio benessere, un gigante
dai piedi di argilla che col tempo ha mostrato tutti i suoi difetti e tutte le
sue debolezze.
A tutto ciò si è aggiunta una classe politica vecchia ed obsoleta,
capace di cambiare maschera ma non abito, incapace di adeguarsi alle reali e
mutate esigenze storiche con l’aggravio di un apparato burocratico lento e
macchinoso che ha ingolfato ancor più ogni iniziativa economica.
Occorre pertanto da parte di tutti mutare atteggiamento,
abbandonare avidità ed egoismi, tornare a porre al centro del sistema l’uomo ed
il benessere sociale, fare squadra, fare gruppo, unire volontà, idee, capacità,
affinché possa essere debellata quella che lentamente ma subdolamente - al pari di un virus letale, di una guerra
atomica, di un’arma di sterminio di massa - sta palesandosi come una terribile
minaccia per la stessa sopravvivenza della razza umana.
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